Dopo gli studi superiori a Chieti, si iscrisse all’Istituto Superiore di Scienze Economiche e Commerciali di Genova nel 1912.

Partecipò alla Grande Guerra e trascorse un breve periodo a Fiume come addetto all’Ufficio stampa di Gabriele D’Annunzio.

Laureatosi nel 1920, assunse l’incarico di redattore capo del mensile della neo-costituita Associazione Bancaria Italiana e di assistente bibliotecario presso l’Università Bocconi.

Vinto il concorso e concluso il mandato triennale come Segretario generale della Camera di Commercio di Milano, fu assunto nel 1925 nella Segreteria particolare di Giuseppe Toeplitz alla Banca Commerciale Italiana, di cui fu ai vertici dal 1933, prima come amministratore delegato, e poi dal 1960 come presidente, fino alle sue dimissioni nel 1972.

In parallelo, rilevante e significativo fu il suo impegno a sostegno della cultura nelle sue varie forme e numerosi ambiti, a partire dall’incoraggiamento e dal supporto a intellettuali e giovani meritevoli nella convinzione che non ci può essere sviluppo economico senza sviluppo culturale del Paese.
Oltre ad incoraggiare e sostenere numerose iniziative editoriali ed editori italiani ˗ tra i maggiori, da Mondadori ad Adelphi, da Electa a Einaudi e Sansoni ˗, fu egli stesso editore con l’acquisizione nel 1938 della napoletana Casa editrice Ricciardi, alla quale dal 1951 diede nuovo impulso con il progetto de La letteratura italiana. Storia e testi, che diresse con Pietro Pancrazi e Alfredo Schiaffini.
Di grande importanza e lungimiranza furono anche i suoi progetti per istituti di alta ricerca, come l’Istituto Italiano per gli Studi Storici di Napoli, voluto e costituito insieme al maestro e amico Benedetto Croce, e la Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi.
Inoltre, decisive furono le operazioni di salvataggio di fondamentali biblioteche, come il fondo Stendhaliano Bucci alla Biblioteca Comunale di Milano e la biblioteca di Pietro Pancrazi all’Accademia della Crusca.

Morì a Roma il 27 luglio 1973.